Sono in crescita le coppie che si trovano ad affrontare problematiche di infertilità.
Le cause dell’infertilità, sia femminile che maschile, sono numerose e di diversa natura.
Possono essere correlate a specifiche patologie, infezioni da malattie a trasmissione sessuale, endometriosi, policistosi ovarica ma anche a fattori sociali (la ricerca di un figlio in tarda età) o allo scorretto stile di vita (l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento).
Fra quest’ultima serie di fattori, un ruolo importante ha anche l’alimentazione.
Uno stile alimentare sano e bilanciato può, infatti, supportare la capacità riproduttiva femminile e influenzare lo sviluppo fetale, la probabilità di nascita e la composizione del latte materno.
Come si presenta una dieta “in rosa” per migliorare la fertilità?
Anche nell’uomo, una dieta equilibrata, completa e ricca di antiossidanti, e il contenimento dei fattori di rischio – mantenere un peso adeguato, attività fisica moderata e costante, stile di vita salubre, assenza di consumo di sostanze d’abuso e dopanti – rappresentano poche e semplici regole utili per ottimizzare la fertilità e la sessualità, e per preservare l’organismo in salute.
Un percorso di PMA deve essere supportato da una dieta specifica.
La qualità ovocitaria è determinante sulla capacità di “annidamento” dell’embrione nell’utero materno e influisce sulla fertilità femminile. Sono diversi i fattori che influenzano la qualità ovocitaria come una buona irrorazione sanguigna dell’apparato riproduttivo, un ciclo mestruale regolare e un corretto dosaggio ormonale e una buona gestione dei livelli di stress.
La dieta è un altro fattore importante da tenere in considerazione quando si parla di PMA. Il tipo di dieta per la donna che affronta questo tipo di percorso può variare molto in base alle sue caratteristiche, condizioni di salute, patologie, assetto ormonale, etc.
Durante la fase di sviluppo follicolare, è importante prestare attenzione alla qualità delle proteine e dei grassi sani, mono-insaturi ed omega-3. Avocado, noci e semi, uova biologiche, olio di cocco, brodo di ossa di animali biologici, sono alimenti amici. Inoltre, beta-carotene, Vitamina D ed E nutrono il liquido follicolare che circonda e nutre le uova.
Durante la fase di pick up, la raccomandazione principale è quella di garantire la regolarità intestinale per un buon prelievo degli ovociti.
È importante bere almeno due litri di acqua al giorno e mangiare cibi ricchi di Vitamine C ed E utili per la “guarigione” dopo l’intervento.
Nella delicata fase di transfer sono necessari cibi che favoriscono un buon flusso di sangue all’utero, come frutti di bosco, agrumi, zenzero, aglio, pesce azzurro e cibi ricchi di ferro.
Questo è un momento molto delicato dove sono di aiuto i cibi fermentati, il brodo di ossa, gli stufati, le zuppe e le proteine di buona qualità.
La fase di post transfer è un momento difficile a livello emotivo.
È fondamentale in questa fase sostenere il rivestimento uterino. È importante evitare cibi spazzatura, carboidrati raffinati, grassi saturi, la caffeina. Si deve rimanere positivi e calmi, regolare l’alimentazione giornaliera per tenere la glicemia in equilibrio.
Le proteine sono una buona fonte di vitamine del gruppo B, utili per la regolazione glicemica e la risposta neuronale allo stress. Infine, è importante continuare a consumare cibi ricchi di ferro, necessario per il flusso sanguigno e per l’attecchimento.